Milano, 22 gennaio 1277. Dopo quindici anni di guerra civile, Matteo Visconti entra trionfalmente in piazza Sant'Ambrogio. La sua ambizione è chiara: diventare il signore di Milano. A sostenerlo c'è Maifreda Pirovano, sua cugina e amore giovanile, una donna che ha sacrificato i privilegi aristocratici per dedicarsi a Cristo e agli oppressi. Ma le braci della guerra contro i Torriani non sono spente. L'esiliato Guido della Torre e l'astuto Cassono tramano per riconquistare il potere perduto e il loro piano si intreccia con la predicazione di un nuovo e sovversivo movimento, che raccoglie adesioni anche tra le famiglie più influenti. Gli adepti parlano di parità tra uomo e donna, di riforma della Chiesa, addirittura di una papessa. Tra intrighi politici e ideali religiosi, il romanzo ripercorre il più drammatico processo inquisitorio del medioevo milanese.