Franco Bizzotto
Consulente? Il fatto è che Palazzo Roberti è un luogo straniante. Stregoni quantistici lo definirebbero multidimensionale, altri con i piedi per terra ne colgono comunque la magia attrattiva così composita. Perché i libri, così teneramente coltivati dai librai-giardinieri, propongono percorsi infiniti, relazioni che si svelano nella cura con cui vengono posti, ma anche nella casualità e con l’occhio di chi li osserva e ne coglie le opportunità. Tanto forte è la loro potenza evocativa che gli scaffali sono fatti non solo dai libri che ci sono, ma anche da quelli assenti che aleggiano in quella che resta la loro vecchia casa. Una casa meravigliosa come la casetta nel bosco di Hansel e Gretel, fatta di marzapane e bastoncini di zucchero (senza però l’agguato della strega), il prato ombreggiato da due frondosi giuggioli, bordato da fiori per ogni stagione e la contessina Roberti pronta a ricevere i suoi eccellentissimi commensali.
Ehi tu, ma sei ancora qui? Che cosa stai dicendo?
Io? Niente, consulenze.