FABBRICA DEL RINASCIMENTO - PROCESSI CREATIVI MERCATO E PRODUZIONE A VICENZA

9791254630006

FABBRICA DEL RINASCIMENTO - PROCESSI CREATIVI MERCATO E PRODUZIONE A VICENZA

40,00 €
Attualmente non disponibile
Normalmente procurabile in 5 giorni lavorativi
Quantità

Ean 9791254630006
TitoloFABBRICA DEL RINASCIMENTO - PROCESSI CREATIVI MERCATO E PRODUZIONE A VICENZA
AutoreAA.VV. BELTRAMINI G. (CUR.) GASPAROTT
EditoreMARSILIO ARTE
Data pubblicazione07/01/2022
Quanto valevano un dipinto o una scultura rispetto a un arazzo o a un oggetto di uso comune? Un artista era libero nella sua creazione? Quali erano i suoi rapporti con il committente? Quali erano le sue fonti di ispirazione? Insomma, come prendeva forma un capolavoro? La storia economica dà risposte sorprendenti rispetto alla sensibilità di oggi: il Ritratto di due cani di Jacopo Bassano, conservato al Louvre, vale la metà di un paio di guanti 'da signore' e quasi mille volte di più valgono gli splendidi cristalli incisi di Valerio Belli, dei Musei Vaticani. La pittura è al fondo della scala dell'arte, ben meno costosa dei ritratti in marmo o degli arazzi, mentre la rarità delle opere antiche moltiplica il loro valore. I curatori ci raccontano cinquant'anni di vita artistica nella terraferma veneta, dal 1550 alla fine del secolo, con uno sguardo particolare su Vicenza, i suoi artisti Andrea Palladio e Jacopo Bassano, Alessandro Vittoria e Paolo Veronese. È un momento in cui l'arte veneta è investita dall'impatto rivoluzionario di Raffaello e Michelangelo, che scardinano le scuole regionali proponendo un linguaggio nuovo, che trionferà in tutta Europa nei secoli successivi. È il linguaggio del Rinascimento italiano, la 'maniera' di Giorgio Vasari. Il cambiamento è repentino e coinvolge committenti e artisti. Gli artisti diventano più visibili nella società e scalano i ranghi sociali. Di arte si parla non più solo in ristrette cerchie di specialisti ma in libri che hanno circolazione presso un pubblico più vasto di amatori e collezionisti. Le discipline si caratterizzano sempre di più e le botteghe si strutturano con modalità di produzione sempre più efficaci al fine di aumentare la produzione di opere. Nasce il 'mercato dell'arte'.