«Delle tre cantiche il Purgatorio è quella che più facilmente possiamo sentire nostra. Perché nostra, quotidiana, è la domanda drammatica da cui tutto il cammino del Purgatorio muove: si può ricominciare? Il male c'è, è innegabile, a volte sembra invincibile, per quanto ci sforziamo, ci ricadiamo sempre ma davvero è l'ultima parola? Si può sperare di raggiungere il bene? Di tornare 'puri e disposti a salire a le stelle'?» (Franco Nembrini)