Gustav Klimt ha raggiunto la fama suprema mentre tutt’attorno infuriava l’apocalisse della Prima guerra mondiale. Il contrasto tra il luccichio dorato delle sue opere e la nera catastrofe del tempo è il simbolo di un sistema imploso, consapevole della crisi ma incapace di reagire. Queste pagine raccontano un grande artista, creatore di eleganza carnale e irresistibile bellezza, libero ma profondamente immerso nella propria epoca, tra le influenze della psicanalisi e le nevrosi della società, la fine delle avanguardie e l’inizio di una nuova era.