SPIA TRA LE RIGHE di NIGRO SALVATORE SILVANO

9788838942013

SPIA TRA LE RIGHE di NIGRO SALVATORE SILVANO

18,00 €
15,30 € Risparmia 15%
-15%
Attualmente non disponibile
Normalmente procurabile in 5 giorni lavorativi
Quantità

Ean 9788838942013
TitoloSPIA TRA LE RIGHE
AutoreNIGRO SALVATORE SILVANO
EditoreSELLERIO EDITORE PALERMO
CollanaLA NUOVA DIAGONALE
Data pubblicazione03/06/2021
'Una spia tra le righe' è titolo che rimanda a una vera spia internazionale, ad Antonio Pérez segretario del re di Spagna Filippo II: al suo romanzo barocco, alla sua storia più volte raccontata tra intrighi evidenti e occultamenti sottaciuti. Ma è anche una traccia retorica nell'intera narrazione del libro. I racconti critici qui compresi sono infatti tra loro legati da un'idea conseguente che ha nei saggi e nei trattatelli narrativi di Giorgio Manganelli la sua suggestione massima: là dove le pagine letterarie vengono sottratte alla loro piattitudine tipografica e consegnate a una stratigrafia a più dimensioni nella quale leggere ciò che sta «oltre», «accanto», «attorno», «dietro», per potervi precipitare dentro. Ed è una narrazione lunga, questa del libro, che prende le mosse dal quattrocentesco prospettivismo geometrico e dalla precisione matematica applicati alla «follia», per attraversare le gore secentesche, e risalire lungo l'Ottocento e il Novecento per strade inedite o poco battute. Fra una notevole varietà di protagonisti come Soldati, Sciascia, Bonaviri, Consolo, Camilleri, abitano il libro un grande architetto e mago degli abissi psichici, che vuole «lo 'ncerto altrui mostrar visibile», i segretari barocchi che si convincono della necessità del tradimento, l'iniziatore del romanzo italiano che si ingegna con la narrativa seisettecentesca e collabora con l'illustratore del suo capolavoro, un padre della patria che, «minchionando, minchionato», si fa falsario, una ostinata zitella siciliana che, tra Verga e Capuana, inscena un femminismo convinto e provocatorio, un prete canadese che fa scoprire alla Yourcenar l'opera di Tomasi di Lampedusa per poi infrattarsi in un romanzo di Maria Bellonci accanto a Isabella d'Este e a Matteo Bandello novelliere del Rinascimento, un poeta in piazza che si rinnova inseguendo il giudizio competente di Pasolini, un ritrattista che disegna come altri scrivono e narrano. I racconti critici sono brevi e densi. E sono concepiti come capitoli di un libro unico come soste di una passeggiata letteraria di ampio perimetro, programmata ma non priva di incontri inaspettati come quello riguardante Cervantes morente che predispone la restituzione all'Italia del Settecento e dell'Ottocento di un episodio della grande novellistica italiana del Cinquecento.