FUOCO FATUO

9788836820450

FUOCO FATUO

14,00 €
11,90 € Risparmia 15%
-15%
Attualmente non disponibile
Normalmente procurabile in 5 giorni lavorativi
Quantità

Ean 9788836820450
TitoloFUOCO FATUO
AutoreDRIEU LA ROCHELLE PIERRE
EditorePASSIGLI
CollanaPASSIGLI NARRATIVA
Data pubblicazione09/02/2024
Agli inizi di novembre del 1929, a poco più di trent'anni, si suicidava Jacques Rigaut. Lo scrittore stava ancora tentando di disintossicarsi dall'alcool e dagli stupefacenti, ma il suo suicidio era un destino cui pareva impossibile sottrarsi. In altri tempi aveva ancora potuto scrivere: «Non ci sono ragioni per vivere, ma neppure per morire. La sola maniera che ci resta per testimoniare il nostro sdegno verso la vita è accettarla». Ma il tempo per lui era ormai venuto, e il suo suicidio venne eseguito con estrema cura, dalla scelta dei vestiti, alla cravatta intonata e ben annodata, allo scrupolo di non commettere errori prendendo le misure con un righello per essere sicuro che la pallottola centrasse il cuore. Drieu La Rochelle era amico di Rigaut e quella morte fu per lui un colpo molto profondo. Rigaut era già entrato nelle opere di Drieu quando ancora era vivo, nel racconto 'La valigia vuota' del 1921 dopo la sua morte, divenne il protagonista dell'abbozzo narrativo 'Adieu à Gonzague', ma, soprattutto, costituì il modello del romanzo 'Fuoco fatuo' (1931), che resta probabilmente il suo capolavoro. Rigaut torna qui nei panni di Alain, drogato, scrittore fallito, dandy perennemente squattrinato il romanzo ne segue l'ultima parabola, nell'arco di un giorno e di una notte, un breve, intensissimo pellegrinaggio per le vie di una città sempre più deserta, alla ricerca disperata di un appiglio per continuare a vivere così quest'ultimo atto della vita di Alain si apre ad altri personaggi, alle donne, agli amici, nei quali Alain vede ciò che a lui manca o forse non è mai stato dato, la sua analisi è impietosa quanto lucida, e il senso di diversità si trasforma sempre più in un senso di separazione cui ormai è inutile tentare di opporre un rimedio: «Il suicidio è la risorsa degli uomini la cui molla è stata corrosa dalla ruggine, la ruggine dell'esistenza quotidiana... Il suicidio è un atto, l'atto di chi non è riuscito a compierne altri». Quattordici anni più tardi sarebbe toccato allo stesso Drieu di compiere quello stesso tragico tragitto.