Alaska, fine Ottocento. Avvolti in pellicce e cerate, gli uomini dell'Impeccable osservano dal ponte un mare di ghiaccio senza fine. La goletta è intrappolata tra lastre galleggianti, l'equipaggio da una settimana è preda dell'irrequietezza - finché un'apparizione li scuote dal torpore: da una fenditura a forma di stella, l'unica interruzione in quella distesa bianca che si confonde con il cielo, emerge un uomo imponente e canuto, un colosso completamente nudo grondante acqua. Davanti agli sguardi stupefatti, il gigante si china a raccogliere le pelli per coprirsi e il fucile, che tra le sue mani pare una carabina giocattolo, e avanza deciso verso la nave. Molti, tra gli uomini dell'Impeccable, hanno sentito parlare di The Hawk, il Falco, figura mitica di quelle terre estreme: si dice abbia ucciso a mani nude un orso, sterminato a bastonate una confraternita, guidato intere nazioni e che sia sopravvissuto a ogni genere di sfida. Ora, avvolto in un mosaico di pelli animali, sale a bordo e raggiunge l'equipaggio raccolto attorno al fuoco. È proprio lì, in un silenzio carico di attesa, che gli uomini ascolteranno la storia di quel grande vecchio, Håkan Söderström, figlio di contadini svedesi partito con il fratello alla volta dell'America in cerca di fortuna, separato da lui a Portsmouth, sbarcato per errore in California anziché a New York. La storia di un ragazzo che, per ricongiungersi a suo fratello, attraversa deserti aridi e impietosi e lande gelate, conosce la solitudine e la privazione, si imbatte in individui di tutte le risme e sfugge molte volte alla morte. La storia di Håkan chiamato The Hawk, il Falco, il gigante divenuto leggenda.