SPIRITO ERRABONDO

9788845932946

SPIRITO ERRABONDO

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Ean 9788845932946
TitoloSPIRITO ERRABONDO
AutoreMAUGHAM SOMERSET W.
EditoreADELPHI
CollanaPICCOLA BIBLIOTECA ADELPHI
Data pubblicazione11/09/2018
«Il tram comparve in lontananza, e Henry James fu preso dall'agitazione. Cominciò a muovere concitatamente le braccia quando era ancora a mezzo chilometro di distanza. Temeva che non si fermasse e mi esortò a salire a bordo con tutta l'agilità di cui ero capace, perché non avrebbe sostato che un istante inoltre, se non avessi prestato la massima attenzione, avrebbe potuto trascinarmi via e, se non uccidermi, almeno maciullarmi e mutilarmi. Io gli assicurai che ero abbastanza abituato a salire sui tram. Non quelli americani, mi disse lui, che erano di una crudeltà, di una disumanità e di una spietatezza inconcepibili. Fui a tal punto contagiato dalla sua ansia che, quando il tram si fermò e io potei salirvi, ebbi quasi la sensazione di essere sfuggito per miracolo a morte certa. Vidi Henry James che guardava il tram, lì in piedi in mezzo alla strada con le sue gambette corte, e mi parve che stesse ancora tremando per il pericolo da me scampato per il rotto della cuffia». Maugham fu non solo un maestro del romanzo e del racconto, ma un saggista estroso, che talvolta - e vorremmo fosse accaduto più spesso - si abbandonava alla vena vagabonda del suo umore, così incontrando i soggetti più disparati: da un pittore come Zurbarán a un grande filosofo politico come Edmund Burke - e perfino Kant, il quale, pur nella quotidianità scandita da ritmi draconiani, emerge come abile giocatore di carte e di biliardo oltre che, beninteso, estensore della celebre Critica. Lo seguiremo anche in un'escursione nella detective story, tra Hammett e Chandler, per percorrere infine con lui una superba galleria di ritratti dal vivo di altri romanzieri, dove spicca, tenero e spietato, quello di un Henry James pomposamente, perdutamente aggomitolato nei suoi grovigli verbali anche di fronte alla più effimera, scontata chiacchiera salottiera. Cuori delicati e buoni, e lingue che non sono né l'una né l'altra cosa, costituiscono la migliore compagnia del mondo, rileva a un certo punto Maugham. E qui magistralmente lo prova.