DISCORSI POTENTI - TECNICHE DI PERSUASIONE PER LASCIARE IL SEGNO

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DISCORSI POTENTI - TECNICHE DI PERSUASIONE PER LASCIARE IL SEGNO

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Ean 9788856830088
TitoloDISCORSI POTENTI - TECNICHE DI PERSUASIONE PER LASCIARE IL SEGNO
AutoreTRUPIA FLAVIA
EditoreFRANCO ANGELI
CollanaMANUALI
Data pubblicazione07/06/2016
Alcuni discorsi colpiscono altri, invece, generano solo un tiepido applauso di cortesia. Dov'è la differenza? Cosa rende un discorso potente? Certamente l'argomento, l'oratore, il luogo e il momento storico sono fattori rilevanti. Ma non basta, occorre altro per dare forza a un discorso. Occorre la retorica. L'arte del dire non può essere liquidata come artificio ampolloso e manieristico. È, invece, una tecnica che permette di dare gambe e respiro a un'idea. È la persuasione la sfida della retorica. Quell'istante magico in cui le parole diventano condivisione, emozione, voglia di agire, senso di appartenenza, comune sentire dell'uditorio. Non è magia nera, ma bianca, perché la parola è lo strumento della democrazia. La retorica non è morta, non appartiene al passato. Fa parte della nostra vita quotidiana molto più di quanto immaginiamo: nelle nostre parole ('è un secolo che non mi chiami': ecco un'iperbole) nelle canzoni ('Tu aria dai e mi uccidi / Tu come aria in vena sei': qui c'è un ossimoro) nelle aziende ('dobbiamo conquistare il mercato': questa è una classica metafora) in tv ('la colonnina di mercurio sale': una metonìmia) in politica ('cerchiobottistismo': un neologismo). Siamo tutti retori, consapevoli o inconsapevoli. Tuttavia, per essere buoni retori è necessaria la conoscenza dell'arte oratoria. Ciò non vale solo per i politici ma per tutti coloro che si trovano nella condizione di pronunciare discorsi, presentare relazioni, convincere o motivare i propri interlocutori, argomentare sulla validità di una tesi o di un pensiero. Ecco allora un manuale che analizza le tecniche linguistiche utilizzate dai grandi oratori dei nostri giorni e ne svela i meccanismi di persuasione. Perché anche noi possiamo imparare a 'lasciare il segno'.