Negli ultimi anni il ruolo del leader e il concetto di leadership sono molto cambiati, anche come conseguenza dei profondi mutamenti del contesto esterno. Il leader del secondo quarto degli anni Duemila non è, e non sarà più, corrispondente all'immagine dell'eroe solitario e taumaturgo, capace di risolvere ogni problema e portare l'azienda, o l'istituzione, a gloriosi successi in modi talvolta misteriosi e vagamente epici. Il leader contemporaneo è innanzitutto un primus inter pares che guida l'organizzazione appoggiandosi al team di collaboratori che è stato capace di selezionare, riunire e motivare. In primo luogo, dunque, ha la capacità di ascoltare gli altri, di elaborare pensieri complessi e diversificati e di produrre strategie e programmi in accordo con il team. In secondo luogo, la capacità di creare e infondere fiducia, di pensarsi in modo autentico e autocritico. In terzo luogo, la capacità di coniugare breve e lungo termine nell'elaborazione di obiettivi e strategie inclusive e condivise.