DISSIDENTI - DA ALEKSEI NAVALNY A NADIA MURAD DA AZAR NAFISI AL DALAI LAMA di VERNETTI GIANNI

9788817161626

DISSIDENTI - DA ALEKSEI NAVALNY A NADIA MURAD DA AZAR NAFISI AL DALAI LAMA di VERNETTI GIANNI

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Ean 9788817161626
TitoloDISSIDENTI - DA ALEKSEI NAVALNY A NADIA MURAD DA AZAR NAFISI AL DALAI LAMA
AutoreVERNETTI GIANNI
EditoreRIZZOLI
CollanaSAGGI ITALIANI
Data pubblicazione15/03/2022
Esiliati, incarcerati, perseguitati. Sono i nuovi dissidenti di Russia, Cina, Hong Kong, Tibet, Bielorussia, Turchia e Iran. Donne e uomini semplici e straordinari che con la forza della parola e dell'esempio hanno denunciato genocidi, violenze di Stato, abusi. Gianni Vernetti ci accompagna in un racconto appassionante fra le montagne del Kurdistan, dove i combattenti curdi hanno sconfitto le milizie jihadiste dell'Isis sulle pendici dell'Himalaya, dove un pugno di monaci coraggiosi ha salvato la millenaria cultura tibetana nella piccola e combattiva Lituania, che ha conosciuto tutti i totalitarismi del XX secolo e oggi accoglie i dissidenti di Russia e Bielorussia nell'isola di Taiwan, che resiste all'autoritarismo cinese. Un viaggio avvincente accompagnato dai racconti dei protagonisti che hanno alzato la voce contro regimi autoritari sempre più assertivi, pagando sulla propria pelle la loro scelta. Da Nathan Law, leader delle proteste di Hong Kong, a Svjatlana Tsikhanouskaja, eletta a presidente della Bielorussia ma costretta all'esilio da Aleksei Navalny, Leonid Volkov, Garry Kasparov e Mihail Khodorkovsky, spine nel fianco del regime di Vladimir Putin, a Masih Alinejad che si batte per i diritti delle donne in Iran, passando per il Dalai Lama e Dolkun Isa, testimoni della tragedia di tibetani e uiguri fino a Denis Mukwege, medico premio Nobel che cura le donne vittime di abusi sessuali in Congo. Vernetti riesce, con un'analisi attenta di questa stagione di recessione democratica, a tracciare una precisa geografia del dissenso, spiegando con passione perché la battaglia per i diritti umani, lo stato di diritto, la libertà delle donne debba essere raccolta dai Paesi liberi.