FINE E IL FINITO FILOSOFIA PROFANA E FINE DI VITA

9788857568300

FINE E IL FINITO FILOSOFIA PROFANA E FINE DI VITA

14,00 €
11,90 € Risparmia 15%
-15%
Attualmente non disponibile
Normalmente procurabile in 5 giorni lavorativi
Quantità

Ean 9788857568300
TitoloFINE E IL FINITO FILOSOFIA PROFANA E FINE DI VITA
AutoreNERHOT PATRICK
EditoreMIMESIS
CollanaANTROPOLOGIA DELLA LIBERTA'
Data pubblicazione05/05/2020
Una 'dignità' profana non può che significare la realizzazione della libertà che una filosofia profana ha creato, quest'indeterminazione metafisica, un infinito metafisico che apre alle infinite possibilità dei campi storici dei possibili. Questa libertà profana è la cultura per eccellenza del rispetto dell'altro, un 'altro' radicalmente indefinito, che questa cultura della libertà obbliga a costruire storicamente come un'uguaglianza totale. Un 'diritto di morire' ne è l'espressione più perfetta, la concezione etica più alta. La libertà viene affermata e nel rispetto dell'uguaglianza tra chi chiede di morire e chi si trova nella situazione di poter aiutare a realizzare tale implorazione. Ma questo 'diritto' non è un obbligo, è una possibilità come la cultura profana definisce giuridicamente questo termine, cioè un 'diritto'. Questa 'possibilità' si accompagna con indicazioni giuridiche alla quale danno storicamente tutto il suo senso, ad esempio l'illegittimità di comportamenti simili agli 'accanimenti terapeutici' o invece l'incoraggiare 'cure palliative'. Prima di tutto, però, questa 'possibilità' apre a una ricomposizione della relazione tradizionalmente gerarchica, 'paternalista', tra un medico e i suoi pazienti, a una cultura dell'uguaglianza che significa rispetto dell'altro e l'etica della dignità. I medici sono chiamati ad affrontare questa vera rivoluzione culturale (comma 3, art. 1, legge 219/2017), il loro sapere non può ovviamente diventare il sapere dei pazienti, ciò che implica una relazione, sotto questo aspetto, ovviamente gerarchizzata. Questo squilibrio, tuttavia, non può significare né giustificare un potere gerarchico, ma al contrario un'uguaglianza etica, la dignità dei pazienti che incita, in queste tragiche situazioni, medici e pazienti a trovare insieme, in un mutuo rispetto, la trascendenza storica alla quale la libertà-immanenza profana ci invita.