Negli ultimi anni, l'Occidente sembra aver intrapreso una strada autoritaria e repressiva rispetto alle libertà individuali. Tuttavia, il vero problema non è tanto la mancanza di libertà quanto l'assenza di coraggio, segno distintivo del nostro tempo. Se accettiamo la censura e le limitazioni, è perché ci manca la forza virile per affrontare le difficoltà. Le temiamo più di ogni altra cosa preferiamo un mondo levigato, omogeneizzato, senza spigoli, alla complessità del reale. Non siamo più capaci di tollerare il negativo e le opinioni diverse: ognuno di noi è chiuso nella propria bolla rassicurante. Le vittime sono diventate i nuovi eroi e questa prospettiva, insieme all'assenza di un orizzonte più alto, ci ha privato della capacità di compiere atti di grande generosità e sacrificio. Gettando uno sguardo sulla contemporaneità attraverso le opere e il pensiero di grandi autori che hanno fatto del racconto della decadenza occidentale il proprio stile e la propria vita, Francesco Borgonovo ci guida alle radici del nostro tempo: un tramonto che, paradossalmente, sembra non arrivare mai. Ma c'è forse una via valorosa che ci può condurre oltre: la via dell'aretè, termine abissale che include le infinite forme del coraggio. Perché solo in questo modo vi è la possibilità di aprirsi a ciò che è Altro, a ciò che chiede salvezza.