DEMOPATIA - SINTOMI DIAGNOSI E TERAPIE DEL MALESSERE DEMOCRATICO

9788849856781

DEMOPATIA - SINTOMI DIAGNOSI E TERAPIE DEL MALESSERE DEMOCRATICO

18,00 €
15,30 € Risparmia 15%
-15%
Attualmente non disponibile
Normalmente procurabile in 5 giorni lavorativi
Quantità

Ean 9788849856781
TitoloDEMOPATIA - SINTOMI DIAGNOSI E TERAPIE DEL MALESSERE DEMOCRATICO
AutoreDI GREGORIO LUIGI
EditoreRUBBETTINO
CollanaSAGGI
Data pubblicazione11/04/2019
Cosa è successo alle nostre democrazie? Perché vivono una crisi di legittimità e di performance proprio quando sembravano indiscutibilmente vincenti? A partire da numerosi sintomi, diffusi in tutto l'Occidente, il volume giunge a una diagnosi a largo spettro e perviene alla conclusione che la democrazia è affetta da demopatìa. È malata perché è malato il demos. E il demos si è ammalato 'inevitabilmente', per una sorta di patologia autoimmune e degenerativa, che è il prodotto di mutamenti fortemente voluti in tutto l'Occidente. Il malessere democratico è il derivato della lunga transizione alla postmodernità: individualizzazione, perdita di senso sociale, fine delle metanarrazioni, crisi del sapere, delle istituzioni e delle autorità cognitive, narcisismo, nuove percezioni e concezioni di tempo e spazio, trionfo della sindrome consumistica e della logica totalizzante dell''usa e getta' che ormai si applica in ogni ambito esistenziale. I grandi motori di questo cambiamento sono i mass media e le innovazioni tecnologiche. Hanno accelerato la transizione postmoderna, incrementando le logiche della società dei consumi: istinti, istanti, immaginario, neoreale mediatico più rilevante del reale 'empirico', politiche simboliche che dominano sulle politiche reali, verità 'diffuse' e personalizzate. La democrazia che ne deriva, mediatizzata e psicologica, sembra una sondocrazia permanente, i cui leader assumono le caratteristiche dei follower (inseguitori dell'opinione pubblica) e in cui l'opinione si fa emozione pubblica, tanto è diventata volatile e volubile in una dinamica istantanea. Le terapie proposte fin qui, per uscire dalla crisi, sembrano spesso velleitarie. Non si salva la democrazia immaginando retromarce della storia, evocando il ritorno a una presunta età dell'oro o confidando in individui iper-razionali che non esistono. C'è una sola strada percorribile: fare i conti con noi stessi. Se non si parte dal demos, non esiste cura democratica.