Gesù e un uomo raggiungono la riva di un fiume e si siedono a mangiare. Consumano due dei tre pani che hanno. Gesù si alza, va a bere al fiume, torna e, non trovando la pagnotta, chiede all'altro chi l'abbia presa. 'Non so', risponde. Ripartiti, Gesù vede una gazzella con due piccoli, ne chiama a sé uno, lo uccide, ne arrostisce una parte e ne mangiano. Poi dice al piccolo di gazzella: 'Con il consenso di Dio, alzati!', e quello si alza e se ne va. Allora si rivolge all'uomo: 'Per Colui che ti ha mostrato questo prodigio, ti chiedo: chi ha preso la pagnotta?' e quello risponde: 'Non lo so'. Giunti a un corso d'acqua, Gesù prende l'uomo per mano e i due camminano sull'acqua. Gesù domanda: 'Per Colui che ti ha mostrato questo prodigio, ti chiedo: chi ha preso la pagnotta?'. L'altro risponde di nuovo: 'Non lo so'. Arrivati in un deserto, Gesù prende a raccogliere della sabbia: 'Con il consenso di Dio, diventa oro', dice, e così accade. Gesù lo divide in tre parti: 'Un terzo a me, uno a te e uno a chi ha preso la pagnotta'. Quello replica: 'L'ho presa io!'. E Gesù: 'Allora è tutto per te!'. È una delle tante storie incantevoli che fanno parte del vero e proprio 'vangelo musulmano' contenuto in questo libro: e prosegue poi verso una conclusione sorprendente. Riletture plurisecolari del Gesù dei Vangeli e degli apocrifi, esse ci restituiscono un Gesù musulmano, o un Gesù che parla all'islam, e a noi: 'Beato colui che guarda con il cuore, ma il suo cuore non è in ciò che vede'.