SPARTACO NERO - TOUSSAINT LOUVERTURE VITA LEGGENDARIA DI UNO SCHIAVO RIBELLE

9788817160728

SPARTACO NERO - TOUSSAINT LOUVERTURE VITA LEGGENDARIA DI UNO SCHIAVO RIBELLE

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Ean 9788817160728
TitoloSPARTACO NERO - TOUSSAINT LOUVERTURE VITA LEGGENDARIA DI UNO SCHIAVO RIBELLE
AutoreHAZAREESINGH SUDHIR
EditoreRIZZOLI
CollanaSAGGI STRANIERI
Data pubblicazione16/05/2023
Agosto 1791. Una scintilla accende la rivoluzione degli haitiani contro l'oppressione dei coloni francesi. I primi a sollevarsi sono gli schiavi neri, capitanati da un personaggio oggi leggendario: Toussaint Louverture, ex schiavo liberato, capopopolo, guerriero e ribelle. È proprio lui a guidare il processo che, nel corso di dodici anni, porta alla proclamazione del primo Stato nero indipendente: diventa governatore, promulga la Costituzione, dialoga con scaltrezza con i colonizzatori europei. Fino alla tragica morte, da prigioniero, in una fortezza francese. Eppure, quella di Toussaint Louverture resta forse la più enigmatica tra le figure che contribuirono a delineare l'Età delle rivoluzioni. È tutt'oggi raffigurato su monete, banconote e magliette diffuse in tutto il mondo, ma l'unico ritratto che gli fu fatto in vita è andato irrimediabilmente perduto. Esperto conoscitore di autori quali Machiavelli e Rousseau, fu comunque liquidato da Thomas Jefferson come «un cannibale». Sebbene sostenesse di mirare a «dire poco ma fare il più possibile», la sua intensa corrispondenza riuscì a sfinire i cinque segretari che aveva all'apice del potere. E, nonostante avesse tentato di soppiantare la religione locale, alla sua scomparsa fu comunque venerato tra i loa, gli spiriti della cultura vudù. Grazie a uno straordinario acume interpretativo e a ricerche approfondite condotte su archivi inediti, Sudhir Hazareesingh ci presenta la biografia definitiva - avvincente e ricchissima - dell'eroe haitiano, delineandone la parabola umana e politica senza nasconderne le ombre (l'autoritarismo, il fatto che avesse avuto degli schiavi...). E, soprattutto, ci mostra come sia stato capace di incanalare nella propria battaglia l'eredità ibrida della cultura degli schiavi, nutrita anche di misticismo caraibico e tradizioni africane, fondendola agli spunti dell'Illuminismo e dei moti rivoluzionari europei. Il risultato è un ritratto vivido e affascinante, quanto preciso e ben documentato, di quello che l'autore stesso definisce «il primo supereroe nero dell'era moderna».