GUDRUN ENSSLIN ATTRICE MADRE TERRORISTA PRIGIONIERA

9788882485573

GUDRUN ENSSLIN ATTRICE MADRE TERRORISTA PRIGIONIERA

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Ean 9788882485573
TitoloGUDRUN ENSSLIN ATTRICE MADRE TERRORISTA PRIGIONIERA
AutoreFLOREANO ILARIA
EditoreBIETTI
CollanaI LIBRI DI INLAND
Data pubblicazione14/10/2024
Gudrun Ensslin fu, con Andreas Baader, la vera fondatrice della 'banda Baader-Meinhof'. Fu lei a battezzarla RAF, Rote Armee Fraktion. Attrice in erba, dottoranda, redattrice editoriale, moglie, madre e militante politica con un rigoroso senso di giustizia e di assoluto, a un certo punto decise di fare tabula rasa di radici, educazione, studi, marito, figlio per darsi alla lotta armata nella Germania degli anni Settanta. Questo libro - il primo a lei dedicato in Italia, con la preziosa prefazione di Barbara Sukowa, che la interpretò nel capolavoro di Margarethe von Trotta Anni di piombo, vincitore del Leone d'Oro a Venezia 1981 - ne racconta la biografia e tenta di capire cosa può averla spinta a una scelta simile, a partire dai film che l'hanno come protagonista o ispiratrice (e da alcuni film e personaggi cinematografici che la sfiorano per affinità o ne mostrano, per contrasto, i limiti). Parlare di Gudrun Ensslin è una sfida del e al pensiero, soprattutto per chi non riesce a immaginare di poter rinunciare in toto alla comodità di una vita 'normale' per sacrificarla sull'altare di una velleitaria battaglia contro 'Il Sistema'. Gudrun Ensslin è morta suicida a trentasette anni, dopo averne trascorso gli ultimi cinque a difendersi in tribunale, a fumare in cella, a discutere di massimi sistemi con con i suoi compagni, Baader e Ulrike Meinhof su tutti. Parlare di lei, riflettere sui film che la mettono in scena - mai giunti in Italia, come Die Reise ('Il viaggio') e Wer wenn nicht wir ('Chi se non noi'), o capolavori come Germania in autunno, o ancora frammenti inediti in cui è Gudrun stessa a recitare - significa cercare di conoscere una donna dimenticata, aprire un dialogo con lei sul materno e sul femminile, ragionare su come e se sia possibile conciliare vita pubblica e privata.