BALLATA PER LE NOSTRE ANIME di GAROFALO MAURO

9788804722564

BALLATA PER LE NOSTRE ANIME di GAROFALO MAURO

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Ean 9788804722564
TitoloBALLATA PER LE NOSTRE ANIME
AutoreGAROFALO MAURO
EditoreMONDADORI
CollanaSCRITTORI ITALIANI E STRANIERI
Data pubblicazione12/05/2020
Questa è la storia di Simone Pianetti, uomo tranquillo, padre di otto figli, onesto lavoratore, che un giorno imbracciò il fucile e uccise cinque uomini e due donne. Di lui raccontano che nessun camoscio potesse sfuggire al suo grilletto, e che i suoi occhi grigi fossero scintille capaci d'ogni sortilegio. Raccontano che fosse un visionario, uno spirito dei tempi di là da venire ma anche che fosse cocciuto, che per un niente si incendiasse. Spinti dall'invidia, raccontano che la sua famiglia avesse stretto un patto con il diavolo per garantirsi il successo negli affari spinti dal romanticismo, che emigrò in America, e che a Pittsburgh lasciò una ragazza dai capelli rossi e con lei la possibilità di un altro futuro. Di Simone Pianetti raccontano molte cose, ma una è certa: la mattina del 13 luglio 1914, dopo aver dato un bacio alla figlia più piccola, prese il fucile da caccia e ammazzò a sangue freddo sette persone, tra cui il medico, il giudice e il parroco del paese, responsabili di una congiura che aveva portato al fallimento della sua locanda e di un mulino che aveva preso in gestione. Dopo gli omicidi, venne il tempo della leggenda: in trecento, tra soldati e carabinieri, cercarono Pianetti tra i monti nessuno sa quanti lo aiutarono a nascondersi. Per la legge italiana, Simone Pianetti è ancora oggi un ricercato nell'immaginario collettivo, è diventato una sorta di storia del terrore per i potenti. 'Ci vorrebbe il Pianetti' dicono nel Bergamasco quando c'è un torto che non si ha la forza di riparare. Mescolando cronaca, dicerie e invenzione, la voce anarchica di Mauro Garofalo compone una biografia romanzata classica e sperimentale insieme, dove i capitoli sul Pianetti, raccontati con in mente il Pratolini delle Cronache di poveri amanti, si alternano a una Spoon River personalissima, in cui la pagina disgregandosi lascia la parola ai morti ammazzati con i loro interrogativi e rimpianti, al bosco diventato rifugio, alla città, a tutti i fantasmi che forse avrebbero potuto regalare a Simone Pianetti una vita diversa.