'La trap è sempre differente, marginale, eccessiva, anche adesso che occupa il centro della scena' con i brani di Sfera Ebbasta, Anna Pepe, Tony Effe e tanti altri trapper in cima a ogni classifica di streaming. Non serve più spiegare che cosa sia e da dove venga questa musica. Anzi, la stessa trap è ampiamente in grado di spiegare il Paese, come una specie di mitologia sotterranea e onnipresente. L'ossessione per la ricchezza, la paura della povertà, l'attrazione per il crimine e il potere, i conflitti di classe. Queste storie di riscatto, tradimento, successo raccontano la realtà urbana contemporanea con una vitalità che manca al pop rassicurante e consolatorio. Alberto Piccinini e Giovanni Robertini mostrano la natura spesso conflittuale e polarizzata del dibattito pubblico in cui la trap è immersa, tra ansie securitarie e panico morale sui famigerati maranza. Ma soprattutto 'Maxi-rissa' ci porta dentro il mondo di Baby Gang, Simba La Rue, Paky - un 'fumettone di case popolari, pistole, famiglie divise, piccoli criminali, spaccio, vendette, macchinoni e Rolex' -, offrendoci uno sguardo unico, provocatorio e finalmente empatico sulle disuguaglianze, l'identità delle seconde generazioni, il rapporto tra centro e periferie nell'Italia di oggi.