FINE DEI SOLDI - UNA PROPOSTA PER LIMITARE I DANNI DEL DENARO CONTANTE di ROGOFF KENNETH S.

9788842823513

FINE DEI SOLDI - UNA PROPOSTA PER LIMITARE I DANNI DEL DENARO CONTANTE di ROGOFF KENNETH S.

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Ean 9788842823513
TitoloFINE DEI SOLDI - UNA PROPOSTA PER LIMITARE I DANNI DEL DENARO CONTANTE
AutoreROGOFF KENNETH S.
EditoreIL SAGGIATORE
CollanaLA CULTURA
Data pubblicazione22/06/2017
La maggior parte delle persone ama i contanti: sono immediati, pratici, anonimi. Basta scavare più a fondo, però, per scoprire che i danni sociali provocati dall'uso della moneta cartacea superano di gran lunga questi pregi superficiali. Potrebbe sembrare una questione minore, in un'epoca di grave stagnazione e instabilità economica. Ma l'eccesso di denaro contante contribuisce in modo decisivo a rendere il mondo più povero, più iniquo e meno sicuro: pone grandi limiti alle politiche monetarie, favorisce l'evasione fiscale e il lavoro nero, rappresenta di fatto un regalo alla criminalità organizzata e al terrorismo. In questo libro, Kenneth Rogoff - uno dei massimi esperti mondiali di finanza e politiche pubbliche, autore di 'Questa volta è diverso' - indaga la natura del denaro e ripercorre la storia della moneta cartacea dalle origini all'economia dei nostri giorni. Le statistiche rivelano che oggi circolano 3200 euro in contanti per ogni cittadino europeo e 4200 dollari per ogni statunitense, quasi tutti in banconote di grosso taglio. Di questa enorme quantità' di cartamoneta soltanto il 10 per cento, se non meno, viene utilizzato per i normali acquisti di individui e famiglie tutto il resto si perde nei meandri dell'economia sommersa, quando non nelle casseforti di grandi evasori, truffatori, narcotrafficanti e mafiosi. La soluzione di Rogoff è semplice: abolire gradualmente la cartamoneta, con l'eccezione dei piccoli tagli. Queste prosciugherebbe il bacino in cui vive e prolifera l'economia illegale, ma soprattutto permetterebbe alle banche centrali di fissare tassi d'interesse negativi senza rischiare una corsa al contante: uno strumento di politica monetaria decisivo - eppure indisponibile, finora - per stimolare gli investimenti e i consumi nei periodi di recessione.