LUNGO CANALE MUSSOLINI - ANTONIO PENNACCHI E LA SUA OPERA di CAPUTO RINO (A CURA DI)

9788804733966

LUNGO CANALE MUSSOLINI - ANTONIO PENNACCHI E LA SUA OPERA di CAPUTO RINO (A CURA DI)

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Ean 9788804733966
TitoloLUNGO CANALE MUSSOLINI - ANTONIO PENNACCHI E LA SUA OPERA
AutoreCAPUTO RINO (A CURA DI)
EditoreMONDADORI
CollanaSAGGISTICA
Data pubblicazione09/02/2021
«Per la fame. Siamo venuti giù per la fame. E perché se no?». È questo l'incipit del libro per cui Antonio Pennacchi, per sua stessa ammissione, è «venuto al mondo», questo l'inizio di una saga familiare in grado di evocare e restituirci un universo, quello dei coloni venuti dal Veneto a bonificare le Paludi Pontine, di cui illustri studiosi, italiani e stranieri, hanno voluto esplorare ogni riflesso - linguistico, storico, letterario. Ne è nato questo volume, a cura di Rino Caputo, che raccoglie gli atti del convegno svoltosi a Latina il 5 e 6 ottobre del 2018: un viaggio lungo gli argini di Canale Mussolini, le cui acque raccontano un'epoca, quella vissuta all'insegna del regime fascista, secondo l'ottica di una prospettiva «interna» (Roberta Colombi, Mia Fuller) un viaggio attraverso la tradizione orale del filò, su cui tanto si basa il racconto di Pennacchi, ma anche attraverso gli echi letterari di cui si nutrono la sua lingua e la sua narrazione (Marco Santagata, Valeria Della Valle, Giuseppe Patota, John Thornton) un viaggio nelle terre dell'Agro Pontino, «redente» dalla bonifica voluta dal Duce, e nell'architettura del Ventennio (Massimo Onofri, Gino De Vecchis, Giorgio Villa, Marco Romano) un viaggio attraverso l'«epica del quotidiano» (Giulio Ferroni) della famiglia Peruzzi, con i suoi personaggi scultorei e spesso sanguigni (Elisa Manca) un viaggio, infine, alla scoperta dell'intera opera di Antonio Pennacchi (Leopoldo Gamberale, Lucio Caracciolo, Marco Petreschi) e degli echi da essa suscitati nei Paesi in cui 'Canale Mussolini' e 'Canale Mussolini. Parte seconda' sono approdati in traduzione (Øjvind Fritjof Arnfred, Nathalie Bauer, Diana Kastrati, Thomas Harder). Ma in questo coro di voci - quelle dei relatori, dell'autore, dei tanti indimenticabili personaggi che popolano le pagine di Pennacchi - spiccano soprattutto quelle di coloro che non ci sono più, che la Storia ha presto cancellato e che solo l'arte e la letteratura sono in grado di richiamare in vita: coloro, come dice Leone D'Ambrosio a conclusione del volume, «che tornano in affanno... per far sapere che vivono ancora».